Nell'articolo precedente abbiamo visto come preparare l'ambiente di sviluppo Flutter su un pc con sistema operativo Windows. Per chi è interessato, oggi vedremo come fare la stessa cosa su macOS (nel caso specifico macOS Big Sur ver. 11.6). Vi ricordo che se avete bisogno di emulare e compilare le vostre app per iOS dovrete necessariamente lavorare con un Mac.
Flutter SDK
Faremo riferimento alla pagina https://flutter.dev/docs/get-started/install dove è possibile reperire tutto il materiale e la documentazione necessaria.
Dalla pagina indicata selezioniamo macOS come sistema operativo e scarichiamo il pacchetto SDK (al momento risulta disponibile la versione 2.5.3).
Procediamo come suggerito dalla documentazione e con l'utilizzo di un terminale, scompattiamo il file nella home dell'utente:
Se l'estrazione è andata a buon fine, nella home dell'utente dovreste trovarvi una cartella flutter che contiene l'SDK. Per rendere disponibili i comandi Flutter da qualsiasi posizione aggiungiamo la path dell'SDK alle variabili di ambiente. Se state usando Bash, utilizzando di nuovo un terminale, lanciamo il comando
se invece usate Z shell (come nel mio caso), il comando da digitare è questo
e alla fine del file aggiungiamo la riga:
export PATH="$PATH:$HOME/flutter/bin"
uscite da nano digitando Ctrl+X e salvate le modifiche effettuate. Chiudete il terminale utilizzato per le modifiche e riapritelo nuovamente (in modo da utilizzare le nuove impostazioni) e verificate che il comando
ritorni il percorso corretto atteso. Dallo stesso terminale possiamo anche digitare il comando
per lanciare una utility diagnostica presente nell'sdk di Flutter che verifica lo stato di installazione dell'ambiente e segnala le componenti mancanti.
Xcode
Per lo sviluppo di applicazioni iOS su macOS, occorre installare Xcode. Per prelevarlo dall'App Store,, procediamo in questo modo.
- Digitando Command+Space e cerchiamo l'App Store o lanciamo l'App Store presente nel Dockbar o dal menu "mela" presente in alto a sinistra.
- Dall'App Store cerchiamo Xcode e selezioniamo il download
- Attendiamo che la procedura termini (è una applicazione abbastanza grande quindi questa operazione potrebbe metterci un po' di tempo) e apriamo l'applicazione in modo da conferma la licenza d'uso.
Installiamo i tools da linea di comando di Xcode, digitando da terminale
sudo xcode-select --switch /Applications/Xcode.app/Contents/Developer
(concediamo i permessi di amministratore necessari per questa installazione).
CocoaPods
Terminata l'installazione di
Xcode procediamo all'installazione di
CocoaPods, un gestore del dipendenze, necessario a Flutter nel processo di build della nostra app. Da terminale, digitiamo
/bin/bash -c "$(curl -fsSL https://raw.githubusercontent.com/Homebrew/install/HEAD/install.sh)"
per installare home-brew. Quindi installiamo cocoa pods
brew install --cask cocoapods
e infine
Al termine, nel terminale lanciamo di nuovo il comando flutter doctor per assicurarci che l'ambiente di sviluppo risulti correttamente installato.
Verifichiamo che l'emulatore di iOS funzioni correttamente, digitando da terminale il comando
Usando i menu dell'emulatore è possibile configurare alcuni parametri di funzionamento, ma in genere la configurazione di default è già sufficiente.
Android Studio
Se in ambiente macOS siete interessati a testare e compilare anche applicazioni Android, occorre completare l'ambiente di sviluppo installando
Android Studio. Procediamo alla sua installazione dopo avere scaricato l'applicazione da qui:
https://developer.android.com/studio
Terminata l'installazione, al primo avvio una procedura guidata ci permetterà di completare la configurazione necessaria, preoccupandosi di scaricare quanto necessario. compreso l'SDK di Android.
Al termine, da terminale, lanciamo di nuovo il comando flutter doctor per assicurarci che Android Studio sia segnalato come correttamente installato.
Completiamo l'installazione con l'ultimo comando, che risolve l'ultimo warning segnalato dal diagnostico:
flutter doctor --android-licenses
e a questo punto flutter doctor dovrebbe segnalare che non ci sono più anomalie da risolvere.
Prima di procedere alla creazione dell'emulatore Android, assicuriamo che sul SO operativo ospite sia attiva la
VM Accelleration, requisito indispensabile per utilizzare la virtualizzazione del dispositivo. Dalla pagina di benvenuto di Android Studio, accediamo al
AVD Manager per creare il nostro emulatore.
Selezioniamo l'immagine relativa alla versione che si vuole emulare (preferibilmente un'immagine x86_64 con Google API) cliccando sul link Download presente e nella schermata successiva attiviamo Hardware - GLES 2.0 per l'opzione Emulated Performace per abilitare l'accelerazione hardware. Se necessario possiamo creare altri device virtuali, con caratteristiche magari diverse, ripetendo gli stessi passaggi.
Per verificare che la creazione sia stata completata correttamente, dall'elenco dei dispositivi creati possiamo provare a lanciare l'emulatore ed attendere che il dispositivo virtualizzato appaia sullo schermo.
Bene, abbiamo completato l'installazione dell'ambiente di sviluppo su macOS.
Nei prossimi articoli vedremo come utilizzare l'editor di Android Studio o in alternativa Visual Studio Code, avviando il nostro primo progetto.
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